La più brutale, sgraziata, disperata e viziosa forma di espressione che abbia avuto la sfortuna di ascoltare - Frank Sinatra. (Rock 'n' Roll: The most brutal, ugly, desperate, vicious form of expression it has been my misfortune to hear).
Frank Sinatra aveva delle buone ragioni per detestare il nuovo genere musicale: stava sottraendo spettatori ai suoi show e vendite ai suoi dischi. Ce l’aveva soprattutto con Elvis Presley, il nascente idolo delle ragazzine, che purtroppo piaceva anche alle sue più mature ammiratrici.
Da parte sua, il trasgressivo Presley considerava Sinatra sorpassato, proprio come lo smoking che indossava nei suoi show, e lo guardava con aria di sufficienza dall’alto dei suoi blue jeans.
Quando, per frenare il calo di audience del suo show televisivo, Sinatra invitò Presley al suo spettacolo, Elvis si tolse i blue jeans, indossò lo smoking e ci andò immediatamente. Il ribelle si era accorto che la lontananza dal palcoscenico, dovuta al servizio militare, aveva ridotto la sua popolarità e le vendite dei suoi dischi. Non sottovalutate mai l’ipocrisia dello show business!
Ricordate che la rivalità tra i diversi generi musicali è come l’ideologia dei partiti politici: serve a galvanizzare i sostenitori, ma ha poco a che vedere con la raison d’être delle rockstar e dei politici – conservare la popolarità o magari accrescerla. Per smerciare più dischi in un caso, più voti nell'altro.
Nel 1951, l’anno del debutto ufficiale del Rock ’n’ Roll, all'inizio delle ostilità tra "tradizione" e "ribellione", Tony Bennett, un crooner melodico del genere di Sinatra, Dean Martin e Perry Como, era presente con due canzoni nella classifica dei dieci dischi più venduti d’America. Sessant’anni dopo, Bennett incideva un disco con una delle più trasgressive artiste del rock: Amy Winehouse.
Tony Bennett è attivo ancora oggi e si esibisce dal vivo diverse volte l'anno: l'avvento del Rock non è riuscito a spazzarlo via. Neil Young, che nel 70 cantava "Rock 'n' Roll will never die" per celebrare il trionfo del nuovo genere, dovrebbe chiedersi se non sia piuttosto Tony Bennett a non morire mai.
Queste pagine propongono una cronologia della musica rock a partire dagli anni 50, rievocando le canzoni ancora oggi piacevoli: sono tante le canzoni memorabili che sono state dimenticate e che, invece, varrebbe la pena di ricordare.
Benché basata sulla Billboard Hot 100, la selezione è deficiente: mancano diversi successi americani che non arrivarono mai da noi, e molte canzoni grossolanamente commerciali. Nel ricostruire le vicende, oltre ai miei ricordi, mi sono documentato su internet (spesso su Wikipedia): quindi non prendete per oro colato quello che ho scritto. Pur con questi limiti, questa cronologia mantiene una sua validità: va vista come un aiuto per assemblare una gradevole playlist. E per dare un'idea delle atmosfere del tempo, cito anche alcuni film dell'epoca, a patto che risultino guardabili ancora oggi. Con quello che propina la televisione, sarebbe un peccato dimenticarli.
Questa storia del rock è in fase di stesura. Per capire come sia nato il genere, suggerirei di leggere prima la preistoria. Per adesso la compilazione è relativamente completa fino alla fine degli anni 70. Gli anni successivi sono solo degli scheletri da sviluppare.
E, per smentire quelli che pensano che sia solo un vecchio (vero) nostalgico (falso), incapace di apprezzare le novità recenti, voglio segnalare una garage band nata da poco, divenuta mansard band per evitare l'umidità, che ancora conoscono in pochi, ma che merita il successo. Si tratta delle Basse Frequenze, un duo rock, di sonorità Blackeysiana, che, se vi capitava di passare da Catania, potevate ascoltare dal vivo. Guardate questo loro promo su youtube e ditemi se non ho ragione.
Nota
Il termine "Rock 'n' Roll" viene qui usato nella sua accezione estesa, comprendente tutto il genere (cfr. It's only rock 'n' roll, but I like it - The Rolling Stones) e non soltanto il primo periodo del Rock (1953-1963), come viene inteso in Italia. L'anno attribuito alle canzoni è quello della pubblicazione, a meno che non sia stato ricavato da "Billboard", nel qual caso è l'anno di maggiore successo.
L’elenco riflette il mio gusto personale. Per esempio l'heavy metal e il rap, che non mi piacciono, non vengono trattati. Così come diversi interpreti popolari americani (quelli che cantano sotto sforzo, come se si trovassero al culmine dell'evacuazione). Questo limite ha un lato positivo: se il lettore appura che i miei gusti non gli piacciono, non perde tempo a consultare le altre pagine del sito.
Pubblicato il 9 gennaio 2009; ultima modifica il 25 gennaio 2021.
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