Non c'è verso!

Racconto scritto a due mani da M. Rapisarda ed E. Fiordilino, un paragrafo l’uno.

Altiero nacque in una radiosa giornata di marzo. La madre Cunegonda, una nobildonna tirolese, lo aveva avuto, sfidando lo scandalo, dal suo grande amore: un temerario aviatore perito prima di sposarla. Avrebbe fatto di lui il degno erede di suo padre.

Altiero Profundis, però, fin dalla più tenera infanzia mostrò una scarsa propensione alle altitudini, preferendo nascondersi sotto il letto o in cantina appena possibile. E quando la mamma gli lavava la faccia, Altiero ne approfittava per trattenere il respiro e immergere il viso nel lavandino.

La madre fu molto contrariata, quando vide che gli occhiali da aviatore che aveva regalato al bambino venivano usati da quest’ultimo per immergere la testa nell’acquario e guardare i pesci.

Ancora maggiore fu il suo disappunto quando scoprì che il libro Dalla terra alla luna, che Altiero sembrava leggere avidamente, era in realtà Ventimila leghe sotto i mari a cui il furbo bambino aveva sostituito la copertina.

Per correggerlo fece sottoporre il figliolo ad una serie di lanci col paracadute dalla torre del castello ed abituarlo così all’ebbrezza del volo.

Ma, arrivato nel fossato, Altiero ne approfittava per fare lunghe immersioni sott’acqua.

A mali estremi, estremi rimedi. Grazie alle sue amicizie altolocate, Cunegonda riuscì a fare inserire il ragazzo nel programma spaziale americano: sarebbe stato il più giovane astronauta del mondo.

Ma, ironia della sorte, durante il lancio del razzo, il secondo stadio mancò di accendersi e la navicella spaziale precipitò in mare, guarda caso, proprio nella fossa delle Marianne.



Pubblicato il 1 aprile 2019; ultima modifica il 1 aprile 2019.

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