Cinquemila anni fa a Uruk, in Sumeria, non c'era la televisione. La gente diceva:
- Che si fa stasera?
- Eh, si guarda il cielo, che vuoi fare...
- Ma è sempre lo stesso!
- Questo c'è!
Fu così che nacque l'astronomia.
La gente guardava in alto e diceva:
- Miih, quante lucette!
- Brillano come le stelle di Hollywood!
- È vero! Potremmo chiamarle stelle, come quelle di Hollywood!
- Si, vabbe', stelle... ma quando la inventano la televisione?
- Ancora ce ne vuole...
E siccome la televisione continuava a non esserci, la sera dopo si rimettevano a guardare il cielo:
- Non ti pare che quel gruppo di stelle formi la figura di un animale?
- No, veramente, no.
- Come no, non vedi che sembra uno scorpione?
- Ma manco per idea.
- Ma come, non vedi le tenaglie? Guarda la coda! E quell'altro gruppo sembra un’aquila!
- Tu devi avere le traveggole.
- Sei tu che non capisci una mazza. Guarda: quell'energumeno pare Ercole, mentre quella è un'orsa!
- Perché riesci pure a vedere che è femmina?
- No, me lo immagino perché ce ne sono due: l'orsa maggiore e l'orsa minore.
- Si, ciao! Fatti visitare, ma da uno bravo!
- Almeno quella W la vedi?
- Si, quella si!
- È Cassiopea!
- E perché sarebbe Cassiopea?
- Lo sanno tutti che la madre di Andromeda assomigliava a una W!
- Ma vai a cagare…
Ma quello non ci andò, anzi convinse anche altri che le stelle erano raggruppate in costellazioni. Ma siccome in cielo non succedeva niente, la gente dava un'occhiata e poi si rimetteva a chiacchierare. Finché, una sera, uno rimase a guardare per più tempo e si accorse che le stelle si muovevano:
- Guardate che tutte queste stelle si muovono, piano piano, tutte assieme.
- Come? Non stanno ferme? E come si muovono?
- Mi pare che girano tutte assieme attorno a un punto!
- Davvero? Fa' vedere.
- È vero! Girano tutte attorno a quella stella lì!
- La punta del piccolo carro?
- Si.
- Si, è come se lì ci fosse un perno e tutto il cielo gli giri attorno.
- Forse c'è un palo lungo, lungo, conficcato nel cielo, che permette solo quel movimento.
- Dev'essere molto robusto, se obbliga il cielo a girare tutto assieme, ma i greci il perno come lo chiamano?
- Polos.
- Polo! Interessante! Allora quella stella vicina all'asse di rotazione, come la possiamo chiamare?
- Polare?
- Si, mi pare un buon nome.
- E tutto il cielo che gira all'unisono attorno al perno come lo chiamiamo?
- Unigiro?
- No, ci vuole qualcosa di più reboante. In latino girare attorno come si dice?
- Vertere.
- Allora chiamiamolo uni-verso, che fa più impressione!
- Si, è vero, fa molta più impressione!
La sera dopo, eccitata dalla scoperta della rotazione delle stelle, la gente si rimise a guardare il cielo, ma molti rimasero delusi:
- Gireranno quanto vogliono, ma a me mi pare che sia lo stesso cielo di ieri.
- Anche a me!
- Ma quando la inventano la televisione?
- Migliaia di anni ci vogliono...
- Miih, che palle...
- Comunque, preciso, preciso, non è! – disse uno.
- Come no?
- La vedi la luna? Non è nello stesso punto in mezzo alle stelle in cui stava ieri.
- Vero! E anche un poco diversa è! Gliene manca uno spicchio!
- Infatti! Ragazzi, la luna si è spostata un poco da dove stava ieri!
- Ma allora le stelle ruotano tutte assieme, tranne la luna che si va spostando!
- Così pare!
Incuriositi dal moto della luna, i Sumeri guardarono il cielo anche le sere successive.
- Bah, qua non succede niente, a parte la luna che ogni sera cambia un poco.
- Non è vero! Guardate quella stella tanto luminosa: due settimane fa lì non c'era!
- Ah interessante! Una stella che cambia posizione in cielo!
- Si, ed è luminosissima, dev'essere una stella importante!
- Bella, mi piace, anche se è così volubile!
- Dev'essere femmina, perché la donna è mobile!
- Come la chiamiamo?
- Venere, come ti pare?
- Buono! Aggiudicato!
Passarono altre settimane, e la gente si accorse che non era solo Venere a spostarsi rispetto a tutte le altre.
- Quante sono quelle che cambiano la posizione in cielo?
- Io cinque ne ho contate, oltre alla Luna.
- Quali, a parte Venere?
- C'è quella rossa come il sangue, che avete chiamato Marte.
- Poi c'è quel pezzo grosso, che abbiamo chiamato Giove.
- E anche quell'altro, pure lui abbastanza grosso, Saturno.
- Poi ce n'è anche una che non si vede quasi mai, Mercurio, che sta sempre vicino al Sole.
- Quindi sei in tutto, se ci mettiamo pure la Luna.
- Ragazzi, queste stelle che si spostano in cielo devono essere dei pezzi grossi.
- Sono d'accordo: qualcosa dobbiamo fare!
- È evidente che sono animate, dato che si muovono a loro piacimento.
- Certo! È come nei cartoni animati: ciò che si muove è animato, il resto è sfondo inanimato.
- È ovvio: senza l'anima come farebbero a muoversi.
- Non solo: Visto che in cielo vanno dove gli pare, devono essere dei pezzi molto grossi, penso Dei.
- Allora sono loro che decidono le cose del cielo!
- Per esempio?
- Se piove oppure no, se fa caldo oppure freddo.
- Quindi anche se il grano crescerà oppure no.
- Meglio tenerseli buoni.
- Credo che innanzi tutto dovremmo distinguerle dalle altre stelle, che mi sembrano un po' fisse. Invece queste vagabondano per il cielo come gli pare a loro.
- Come si dice vagabondi in greco?
- Planetes.
- E se li chiamassimo pianeti?
- Mi pare il nome giusto.
- Alle altre stelle, che invece rimangono sempre ferme le une rispetto alle altre, gli facciamo fare il firmamento. Che ve ne pare?
- Ottima idea.
- Ragazzi, voglio dirvi una cosa di cui mi sono accorto.
- Che cosa?
- Che le stelle ci sono pure di giorno, anche se non si vedono.
- Ma che dici: ma se non si vedono!
- Perché c'è troppa luce! Man mano che il sole tramonta, la luce diminuisce e spuntano.
- Vero! Com’è che non ci abbiamo pensato! Ma allora le stelle ci sono sempre, anche di giorno!
- Eh già! Non si vedono, ma ci sono.
Un giorno un sumero se ne uscì con una novità:
- Sapete di cosa mi sono accorto: in certi periodi fa caldo e in altri fa freddo!
- Miih, che scoperta!
- Fai pure lo spiritoso, però in certe stagioni il grano cresce e in altre no. Se il grano non cresce non si mangia. Secondo me sono i pianeti che decidono.
- Io credo che dipenda dal sole: quanto più sta in cielo più fa caldo!
- Che vuoi dire: se le giornate sono più lunghe c'è più caldo e quando sono corte c'è freddo?
- Penso di sì. E credo che anche il Sole sia un pianeta!
- Veramente? D'altra parte è il pezzo più grosso di tutti, quello va dove gli pare a lui!
- Non c'è dubbio! Infatti, quando tramonta, ogni giorno lo fa in un punto un po' diverso da quello del giorno prima, rispetto alle stelle che gli stanno attorno!
- Davvero?
- Sì, penso che se ogni notte il cielo è un po' diverso da quello della sera prima, è perché il sole sta tramontando in un altro posto.
- Insomma, ogni sera spegne la luce in un punto diverso del cielo.
- Quindi, anche lui è uno dei pianeti che cambiano posizione in cielo!
- Eh sì!
- Allora sono sette!
Qualche sera dopo, i sumeri si riunirono in piazza per prendere delle decisioni:
- Ragazzi, io ci ho riflettuto, questi pianeti che si spostano in cielo sono pezzi veramente grossi.
- Siamo tutti d'accordo, ma che possiamo fare?
- Siccome è meglio tenerseli buoni, io direi di dedicare a ciascuno di loro un giorno della settimana.
- Guarda che la settimana ancora non c'è!
- Appunto, inventiamola: Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì... così ognuno ha il suo giorno, sono contenti e forse non ci ammazzano e fanno crescere il grano ogni anno.
- Un giorno anche a Mercurio, che non si vede quasi mai?
- Io dico che del mercoledì non c’è bisogno!
- È vero che si vede poco, ma metti che si offende. Meglio un giorno anche per lui.
- Ma così sono cinque, e gli ultimi due?
- Siccome servono per il weekend, diamogli nomi inglesi: Saturday e Sunday.
- Vi rendete conto che così facendo tra cinquemila anni, al rientro, ci sarà un traffico bestia?
- E che c'importa, noi saremo già morti.
Così nacque la settimana.
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