Inserire l'energia idroelettrica tra le fonti primarie [1] è formalmente inesatto. La fonte primaria è l'energia potenziale gravitazionale dell'acqua posta ad una certa quota. Nello scorrere verso quote più basse, l'energia potenziale si trasforma in cinetica e il flusso d'acqua può muovere una turbina che produce elettricità. Ma, per non fare il pedante, accetterò la convenzione dell’IEA.
Utilizzare la forza dell’acqua che scorre dalle montagne al mare è la cosa concettualmente più pulita che si possa pensare, anche perché in mare ci finisce in ogni caso, perdendo comunque tutta la sua energia potenziale.
Si tratta di un’idea ben radicata: già gli antichi Romani utilizzavano le ruote ad acqua per macinare il grano o per sollevare pesi. E, in effetti, l'energia dell'acqua può essere trasformata quasi totalmente in elettricità. Per questo motivo l’energia idroelettrica viene di solito contabilizzata al valore “netto”.
Il problema è che per avere molta energia, ci vuole molta acqua e molto dislivello. Cioè ci vuole una gran diga per inondare una grande valle e formare un grande lago. In Cina, la diga delle tre gole (Three Gorges Dam) ha provocato il trasferimento di un milione e trecentomila persone, l’allagamento di città, di campagne, di foreste, l’annegamento di tanti animali, lo sconvolgimento idrico della regione e l’alterazione dell’equilibrio ecologico locale. Durante la sua costruzione, gli ambientalisti di tutto il mondo hanno protestato furiosamente, ma ai cinesi piaceva la diga e alla fine l’hanno ottenuta.
Quando poi le cose vanno male veramente, per esempio quando la diga crolla o una frana fa straripare l’acqua del lago, come successe in Vajont nel 1963, i paesi a valle della diga vengono inondati e distrutti. Il bacino del Vajont era circa 500 volte più piccolo di quello delle Three Gorges Dam eppure riuscì a fare duemila morti in un colpo solo.
Per fare un paragone, i morti causati dall’incidente nucleare di Chernobyl sono stati la metà (un migliaio è la stima più realistica fatta da diversi organismi indipendenti, anche se, ufficialmente il governo ucraino ne ha contati solo una cinquantina).
E siccome i morti causati dalle dighe si contano facilmente, secondo alcuni, a parità di kWh, l’energia idroelettrica sarebbe la più letale sul mercato.
Per onestà, va detto che gli effetti a lungo termine dei fumi delle centrali termoelettriche potrebbero essere anche più pericolosi, ma sono di sicuro più difficili da contabilizzare. Anche perché chi vive in città è molto più esposto ai gas di scarico locali piuttosto che ai fumi di una centrale distante cinquanta km.
[1] KeyWorld2013_FINAL_WEB.pdf, pag. 6.
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