L’energia elettrica è l'energia utilizzabile più versatile che ci sia. Può essere usata per soddisfare qualunque bisogno finale e perciò la sua richiesta è in crescita da decenni. Per generarla, oggi viene impiegato il 42% (ref ?) delle fonti primarie. Purtroppo con efficienza molto bassa: dopo la trasformazione, l'elettricità rappresenta soltanto il 18% dell'energia utilizzabile.
Il problema è che per ottenere l’elettricità si utilizzano le turbine. Per farle girare coi sistemi termo/meccanici, siano a petrolio, gas, carbone o energia nucleare, si perde in calore il 64% dell’energia iniziale. Bisogna tenerlo presente quando si vuole diminuire l’impatto ambientale sostituendo un'altra forma di energia con l’elettricità.
Nel 2011 sono stati prodotti 1600 Mtoe di energia elettrica [2] che sono costati 4000 Mtoe di energia primaria [3]. I restanti 9100 Mtoe di energia primaria hanno invece prodotto 7300 Mtoe di energia utilizzabile. A conferma che l’energia elettrica è l'energia utilizzabile di gran lunga più cara da produrre.
È anche interessante notare che nel 2011 i trasporti hanno usato solo l’1.6% dell’energia elettrica (treni inclusi, ovviamente).
Visto come viene prodotta, si vede subito che una conversione generale all'auto elettrica non risolverebbe il problema della CO2.
Se l’elettricità provenisse soltanto dall’idroelettrico, dal nucleare o dalle rinnovabili, passare all'auto elettrica avrebbe un senso, ma, dato che due terzi di essa vengono dai combustibili fossili (soprattutto carbone, che emette più CO2 del petrolio), oggi come oggi la proposta è inutile.
È evidente che bisognerebbe prima cambiare il modo di produrre l’energia elettrica e poi convertire il parco macchine.
Un calcolo più dettagliato del contributo delle auto alla CO2 è riportato nel paragrafo Benzina e Gasolio.
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