Al liceo certe cose non riuscivo a capirle: se nulla si crea e nulla si distrugge, dove finisce la luce, quando schiacciamo l’interruttore? E l’energia cinetica della macchina dopo che abbiamo parcheggiato?
Se veramente nulla si distrugge, perché non riusiamo l'energia dell’anno scorso, anziché estrarre nuovo petrolio ogni anno?
Il fatto è che ogni volta che usiamo l’energia, questa si degrada, cioè si tramuta in una forma che è più difficile da usare di quella originale.
Per esempio, la luce della lampadina viene assorbita dalle pareti e si trasforma in calore aumentandone lievemente la temperatura. Ma non c’era scritto che il bianco riflette la luce e il nero la assorbe? Vero: una parete bianca assorbe solo un po’ di luce e ne riflette la maggior parte (una perfettamente nera la assorbe tutta). In effetti, subito dopo aver spento la lampadina, le pareti della stanza riflettono ancora la luce che gli è arrivata un istante prima. La luce riflessa giunge alla parete opposta e da questa viene riflessa a sua volta. Solo che, ad ogni rimbalzo, una parte di luce viene assorbita. Quante volte la luce può fare avanti e indietro, prima di diventare trascurabile? Dieci? Cento? Poco importa, dato che lo fa alla velocità della luce. A rimbalzare anche cento volte tra le pareti, ci mette un tempo talmente breve che l’occhio umano non riesce ad apprezzarlo. In un batter d'occhio, l'assorbimento prevale e la stanza finisce al buio.
E l’energia cinetica della macchina, con quello che costa la benzina? Anche quella finisce in calore, degradata dall’attrito con l’aria, dei freni, delle ruote sull’asfalto e degli ingranaggi del motore.
Insomma, è vero che l’energia non sia sparita: si è trasformata in calore, aumentando la temperatura degli oggetti in cui è finita.
Questo è il dramma: l’energia c’è ancora, ma si è degradata. Ogni anno rendiamo inutilizzabile tutta l’energia che produciamo: nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si butta via.
È un processo che riguarda tutto l’universo: dappertutto forme di energia facilmente utilizzabili (potenziali, cinetiche) si trasformano in altre meno utilizzabili (calore ad alta temperatura) fino a divenire inutilizzabili (calore a bassa temperatura).
Succede all'energia dei pianeti, delle stelle e delle galassie, non saranno certo gl'interventi di Greenpeace a fermare l’aumento di entropia (è questo il nome del processo), accontentiamoci di non spendere troppo e di non danneggiare l’ambiente in cui viviamo.
Recentemente, l’8 novembre 2013, un Gamma Burst [GRB 131108A], proveniente da una galassia lontana, distante 10 miliardi di anni luce, ha emesso in pochi secondi mille volte più energia di quanta ne emetta il sole in tutta la sua carriera. Energia che è andata ovviamente perduta.
Se fosse esploso al centro della nostra galassia, diciamo a 10 mila anni luce dalla Terra, ognuno di noi si sarebbe preso la dose di radiazione che colpì i giapponesi che stavano a 3 km dalla bomba di Hiroshima. Avrebbe causato l’estinzione di molte specie, non solo terrestri, ma anche eventualmente viventi sui miliardi di pianeti presenti nella nostra galassia. In compenso gli economisti avrebbero potuto dire che l'energia non era andata sprecata.
E mentre su altri pianeti tanti stappano lo champagne per averla scampata bella, cerchiamo di non essere noi stessi a rovinare il nostro pianetuccio.
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