Energia primaria.....100 %
Energia utilizzabile....68 %
Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) nel 2011 sono stati prodotti più di 13 mila Mtoe [1] di energia primaria che sono stati trasformati in quasi 9 mila Mtoe di energia utilizzabile.
Si noti che in inglese l’energia primaria viene anche definita produzione od offerta (supply) e quella utilizzabile consumo (consumption). Naturalmente la differenza tra l'energia prodotta e quella consumata è quella perduta nella trasformazione.
Dal punto di vista dell’impatto ambientale ciò che preoccupa è evidentemente la produzione di energia primaria. Ma, visto che a noi interessa quella utilizzabile, in teoria, migliorando l’efficienza di conversione, si potrebbe anche aumentare il consumo, pur riducendo la produzione. È un suggerimento puramente accademico, dato che la produzione di energia primaria continua comunque a crescere.
Cambiare fonti potrebbe essere una via: non tutte le risorse energetiche hanno lo stesso impatto ambientale. Che bruciare i combustibili fossili sia una delle cose peggiori da fare lo sanno tutti, peccato che anche le altre forme di energia abbiano i loro aspetti negativi.
Dal punto di vista globale le figure a lato ci dicono diverse cose interessanti.
Innanzi tutto che negli ultimi 40 anni la produzione di combustibili è più che raddoppiata, aumentando quasi costantemente anno dopo anno. Per di più, la fonte che è cresciuta maggiormente negli ultimi 10 anni è stata il carbone. Evidentemente, le preoccupazioni per il riscaldamento terrestre, cominciate negli anni ’90, hanno avuto molto effetto sulle dichiarazioni dei politici, ma nessuno sulle emissioni di CO2.
L’unico effetto reale sulla produzione ce l’hanno invece avuto le crisi petrolifere degli anni ’70 e la crisi finanziaria del 2008. Chi avesse a cuore la temperatura del pianeta sa cosa deve augurarsi.
Il consumo di petrolio ha la parte del leone dell’energia utilizzabile ed è ancora in aumento. Oggi il petrolio viene utilizzato prevalentemente per i trasporti e non più, come quarant’anni fa, per l’elettricità o il riscaldamento. Anche se è confortante sapere che non venga più sprecato vergognosamente, è pensabile immaginare una riduzione del suo consumo in dieci o vent'anni?
Decidete voi: nel 2011 sono state prodotte circa 60 milioni di auto, di cui 20 milioni in Cina. Se i cinesi, come sembra, hanno deciso di farsi la macchina, sarà difficile impedire che 300 milioni nuove auto si aggiungano in dieci anni al miliardo circolante oggi.
Pensate che i consumi di petrolio diminuiranno? A me solo una cosa sembra prevedibile: l'aumento della benzina.
C’è anche una cosa che non ci saremmo aspettati, visto il progresso delle tecnologie: negli ultimi quarant’anni l’efficienza totale di conversione da primaria a utilizzabile è passata dal 76% al 68%.
Come mai questa perdita di efficienza? Perché tra le utilizzabili è aumentata la percentuale di energia elettrica, che è quella che consuma di più per la sua produzione.
Insomma, visto che difficilmente i cinesi rinunceranno alla macchina, per limitare l’impatto ambientale le cose da fare sembrano sostanzialmente due: auto che consumino meno ed elettricità prodotta in maniera più efficiente.
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