Corinto - Diakofto, 85 km.53
Questa è una tappa senza giustificazioni storico-filosofiche, ma il villaggio è carino e in fondo, anche se stiamo investigando, siamo in ferie. E allora visitiamo le gole del Vouraikos. Il sistema più comodo per farlo è prendere il treno per Kalavryta; viaggiare seduti in poltrona non potrà certo farci male. Il treno, a cremagliera, fa una fermata intermedia al villaggio di Zahloroù, i cui abitanti si vede benissimo che discendono direttamente dagli Achei, anzi non sono neanche discesi tanto.
Virgilia ha ripreso la lettura dei miti e mi racconta del giudizio di Paride: la mela d’oro, le tre dee che allettano il pastore coi loro doni, la piccante scorrettezza di Venere.
Il viaggio in treno mi permette di dedicare un po’ di tempo alla Historia Naturalis: in moto non riesco a leggere, specialmente quando guido. È piacevole alternare la lettura alla vista del paesaggio, specie nei passi più difficili. Devo ammettere che in latino non sono proprio un drago.
Plinio l’adulto, appassionato di antichi misteri, era rimasto intrigato dalla curiosa leggenda di Parissarma, il sapiente ignorante. Coi frammenti letterari che era riuscito a recuperare, ne aveva parzialmente ricomposto la storia, riportandola nell’Historia naturalis.
Tra i frammenti aveva trovato la testimonianza del ritorno a Samo per sbrigare delle faccende personali. Anche se Plinio non lo dice, Parissarma, una volta in patria, sarebbe potuto essere coinvolto nella spedizione di Dario contro Atene, sorteggiato tra quelli che dovevano fiancheggiare l’esercito persiano. Se così fosse, potrebbe essere lui l'autore di: Ma chi mi ci ha portato a me, io qua non ci volevo venire. Plinio è anche certo che Parissarma avesse trascorso parecchi anni in Sicilia, prima di ritornare in patria.
Purtroppo Parissarma, come Socrate, non lasciò nulla di scritto. Plinio crede addirittura che non sapesse nemmeno scrivere. Peccato che non dia altri particolari sulla dottrina del Doctor Insipiens, sono affascinato dal pensiero di quello che ormai considero il mio Maestro.
- Capisci, Virgilia, il Parissarma di cui parla Plinio potrebbe essere lo stesso che incise le iscrizioni a Maratona e capo Sounion.
- Difficile: la battaglia di Maratona avvenne nel 490 a. C., mentre il tempio a capo Sounion venne eretto dopo il 450 a. C. Non pretenderai che Parissarma, scampato alla battaglia, sia rimasto cinquant’anni a capo Sounion per scriverlo sul tempio.
- Stai sempre a cavillare, Virgilia, e vedi i cavalli, ma non la cavallinità.
- Non è un cavillo, ma un crine di cavallo, ch'entrato nel cervello, ti fa parlar così! – mi canta lei.
- Vabbe’, mettiamo pure che a incidere le due iscrizioni non sia stata la stessa persona, però almeno uno dei due potrebbe essere stato Quello di Samo, o no?
- Se Quello di Samo fu realmente alunno di Empedocle, nato all’incirca nel 490 a. C., possiamo escludere che si tratti di quello che combattè a Maratona. Potrebbe al limite essere quello di capo Sounion, il quale però non ha firmato l’iscrizione.
- Scrivono e poi non firmano! I soliti meridionali. Insomma, per adesso avremmo: Quello di Samo, ignorante e laureato, e un Parissarma di Samo, citato da Plinio, anche lui ignorante e sapiente, ma una cinquantina d’anni più vecchio del primo. Curiosa la coincidenza, no?
- Si. E però, in tutto questo, non sappiamo cosa c’entri la scritta di fuoco vista a Delfi.
Già. Gli scritti non aiutano, come diceva quel mio compagno che andava bene solo agli orali.
La notte faccio un sogno. Le tre turiste di Palea Focaia mi vengono incontro e mi chiedono di assegnare una mela d’oro alla più bella di loro.
- Mi dispiace, veramente io non ho mele d’oro con me. - Dico io.
- Ce l’abbiamo noi, scemo, tu devi solo scegliere chi la prenderà.
La prima ruota lentamente su se stessa e mi dice:
- Se scegli me, io ti darò la sapienza: risolverai il mistero di Quello e ne conoscerai il pensiero.
La seconda, anche più conturbante, mi fa:
- Io ti darò la ricchezza: ti farò vendere centinaia di migliaia di copie di questo libro del piffero.
La terza, scorrettamente, non rimane a distanza come le altre, ma si avvicina fino a strusciarmi, e mi fa:
- Io te la darò.
Presa.
[53] Corinto, 20 km, Kiato, 15 km, Xilocastro, 50 km, Diakofto.
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