Maratona - Capo Sounion, 70 km.42
Non ho voglia di correre, da Maratona non andremo direttamente ad Atene, ma seguiremo il litorale, come i Persiani, per doppiare capo Sounion e risalire poi la costa di Apollo.
A capo Sounion ci attende una interessante sorpresa: sulle colonne del tempio di Poseidone, tra le incisioni dei turisti (neanche lord Byron seppe stare con le mani a posto), ecco alcune scritte votive in alfabeto greco, ancora oggi indecifrate, apparentemente lasciate dai Persiani in fuga,
Βεδδα Ματρι Σαντισσιμα, μ'α σχαπυλαι43 recita una,
Δυ κυρνυτυ μι φυττιυ, πιγγηιαυ ι σοδδι ε σι ννι ιυ44
dice un’altra. Un momento: κυρνυτυ è l'appellativo usato da Empedocle per rivolgersi a κιδδυ! Vuoi vedere che... sono eccitato, decine di scritte promettenti, ho la certezza di essere sulla pista giusta. Voglio esaminarle tutte, a costo di passarci la giornata.
Nel frattempo Virgilia si è messa a parlare con una sorta di bronzo di Riace, ma senza barba, spuntato da chissà dove. Lui parla a bassa voce, non riesco a capirne la lingua, lei cinguetta e ogni tanto ride un’ottava sopra. Cosa mai ci troverà in quella specie di Apollo abbronzato? Inutile esaminare le scritte, è evidente che qui non troverò nulla d’interessante, meglio ripartire.
- Perché non guardi anche tra quelle scritte là in fondo? – mi consiglia Virgilia - Forse puoi trovare altre incisioni del 490 a. C. su delle colonne erette 50 anni dopo.45
- No, no, è tempo sprecato.
Virgilia trae un sospiro, emette un ultimo cinguettio e si accomiata dal discobolo.
- Allora, cos'hai trovato di interessante? - mi chiede, mentre andiamo verso la moto.
- Mah, niente, ma... quello chi era?
- Quello chi?
- Quello lì!
- Eh, se lo avessi saputo te lo avrei detto in Italia. E non saremmo venuti fin qui.
- Non quello lì, quello là.
- Ah, quello là?
- Sì, quello là!
- Mah, niente, uno...
Adesso sono due quelli che vorrei sapere chi sono.
Ripartiamo, ma dopo un poco ci fermiamo a prendere un caffè, greco. Per capirci: turco, ma non bisogna dirlo, per delicatezza verso i Greci. Come i bagni turchi, che sono di vapore. Intanto il mio cervello lavora vorticosamente: è dialetto greco-siciliano: Bedda Matri Santissima, la scampai, ecco il significato della prima frase, ma chi ce lo porta il siciliano tra i Persiani di Dario?
D'altra parte i Persiani non erano venuti da soli, ma coi Medi, coi Lidi e cogl’Ioni. Come quel bronzo di Riace che spunta a insidiarmi la guida. Proprio quando avevo trovato una buona traccia. Certo che Virgilia è proprio ingenua, benedetta ragazza, non accorgersi che quel bel tomo ci stava provando: gli ha perfino detto in che albergo staremo ad Atene! In Sicilia le tengono troppo isolate dai pericoli!
Ehi, ma gli Ioni usavano l’alfabeto greco. Già, ma il siciliano che c'entra? A meno che non si tratti di qualcuno che abbia viaggiato o vissuto in Sicilia. Ci sarà pure un motivo per cui il mare a Catania si chiama Ionio, o no?
In siciliano l'altra iscrizione parlerebbe di qualcuno che si era fatto dare dei soldi e non li aveva restituiti. Quello di Samo? Come ho fatto a non pensarci subito: Samo è nella Ionia. Dobbiamo ritornare sul luogo della battaglia.
Saliamo in moto e torniamo velocemente a Maratona. Virgilia però è svagata e mi guarda con sufficienza. Reggendosi a me da dietro, ogni tanto mi tocca i muscoli delle braccia, fa una smorfia e sospira. Arrivati, riecco la scritta.
Come sospettavo! Cavolo! ma chi mi ci ha portato a me, io qua non ci volevo venire! ecco cosa significa l’incisione. È in greco-siciliano ed è stata scritta da uno ione chiamato Parissarma: il lamento di un soldato trascinato in guerra contro la sua volontà.
Ho bisogno di riflettere. Torniamo al bar, prendo un altro caffé, greco anche questo, troppi caffé, devo andare alla toilette. Che è alla turca. In bagno comprendo i motivi della crisi della stampa in Turchia: chi lo legge il giornale col rischio di cadere all’indietro quando si volta pagina? Eh sì, Quello di Samo e quello ione di Parissarma condividono la lingua ed anche lo stile. Anche se non basta per identificarli nella stessa persona, sento di essere vicino ad una conclusione. Dai, un ultimo sforzo!
[42] Maratona, 15 km, Rafina (traghetti per le Cicladi), 15 km, Brauron (Vavrona, tempio di Artemide), 8 km, Marcopoulo, 11 km, Keratea, 12 km, Laurion (miniere di argento), 9 km, Capo Sounion.
A Brauron la strada si interna verso Marcopoulo. Laurion uno se la ricorda, giusto perché c’erano le miniere d’argento che Pericle sfruttò per costruire l’Acropoli. Per il resto conviene andarsene subito a Capo Sounion, dove il tempio di Poseidone è eccezziunale veramente.
[43] Bedda Matri Santissima, m’a scapulai.
[44] Du curnutu mi futtiu, pigghiau i soddi e si nni iu.
[45] Il tempio marmoreo di Poseidone venne costruito nel 440 a. C.
Nel 2021 ci sono stati accessi al sito;
Motocicliade è stato visitato volte.