Tirinto - Epidauro, 30 km.
Eccoci ad Epidauro, dove c’è il teatro meglio conservato di tutta la Grecia. Come al solito, il teatro comincia tardi, per cui cominciamo col visitare il tempio di Asclepio, all’interno del quale, nell’Enkoimatèrion, i malati il medico se lo sognavano.92 Chissà, se stanotte lasciassi qui la moto, forse potrebbe apparirle don Masino93 e guarirla. No, è il bisogno che rende l’uomo superstizioso.
Neanche a dirlo, nella prima sala del Museo, tra le iscrizioni votive e le relazioni di guarigioni miracolose in dialetto dorico,94 ecco i primi certificati medici! Ne ero sicuro: vuoi che non li facessero in duplice copia? Una per il paziente e una per l’istituto, la burocrazia non è mica nata ieri.
Fammi vedere: Abate, Abbondio, vado più avanti, ecco: Parificato, Parissarma. Sto tremando per l’emozione! E quanti ce ne sono: ινδισποστο (indisposto), ινδισποστο, ινδισποστο.
- È esistito! - grido. I visitatori mi prendono per matto. Corro da Sigfrida, l’abbraccio, la bacio, esco dal museo, non riesco a fermarmi, ce l’ho fatta! Abbraccio Virgilia e bacio anche lei. Che ci fa Virgilia qua? Mi guarda stupita; esce anche Sigfrida, ci guarda, fa per andare a prendere la clava, poi cambia idea e si dirige verso di noi.
- È fantastico, ragazze, ho trovato la prova dell’esistenza di Parissarma. Sono felice: dopo l’origine del Rock ’n’ Roll, ho trovato anche la spiegazione dell’apatia dei Siciliani.
Sigfrida e Virgilia si avvicinano - L’esistenza di chi avresti provato?
- Di Parissarma, il capostipite della nostra ignoranza, Virgilia.
- Vorrai dire della tua ignoranza, e come l'avresti provato?
- Ho trovato le copie dei certificati medici che portò ad Empedocle per giustificare le sue assenze dalle lezioni!
Riferisco alle ragazze le informazioni trovate sul libro di Plinio e la conclusione a cui sono giunto.
- Io vorrei sapere come faceva un alunno di Empedocle, filosofo vissuto tra il 480 e il 420 a. C. a trovarsi a Maratona per la battaglia del 490. - Come al solito Virgilia infila il pelo nell’uovo.
- Tu detto Parissarma studiato da Metrodoro di Chio, ma Metrodoro alunno di Democrito, che nato in 460 e fiorito in 420.95 Se Metrodoro più giovane di maestro, forse fiorisce in 400. Come quello studia prima da lui e dopo da Empedocle?
Pure Sigfrida si mette a controllarmi le bucce, ma non aveva detto che voleva aiutarmi? Questi tedeschi con la mania della precisione. Mi tocca inventare una spiegazione:
- Per quanto ne sappiamo, non è detto che Metrodoro fosse più giovane di Democrito. Per esempio Gorgia, compagno di scuola di quello, nato nel 485, seguiva le lezioni di Empedocle, pur essendo più vecchio del maestro. Inoltre è probabile che Metrodoro abbia aperto la sua scuola prima ancora di ricevere la dottrina di Democrito: tanto, per quello che doveva insegnare! Ne segue che un vecchio Empedocle e un giovane Metrodoro potrebbero essere stati contemporanei. - Concludo.
Ma Virgilia mi incalza: - D’accordo, ammettiamo che Metrodoro ed Empedocle siano stati contemporanei. Se quelle sono le date, Parissarma doveva avere circa 25 anni tra il 430 e il 420, per poter essere studente dei due maestri. Quindi la sua nascita la possiamo collocare attorno al 450. Ora, come fa uno nato nel 450 a. C. a fare una battaglia quarant’anni prima della sua nascita?
Già, come fa? – Vabbe' non sarà stato quello di Maratona, però potrebbe essere quello della scritta sulla colonna di capo Sounion - provo.
- Io dico questo: noi intanto vedere data certificati medici, questo aiuta. - Vedi i tedeschi, alle volte.
Rientriamo nel museo, ecco i certificati, 20 απριλε 427 α. Χ., 22 aprile 427 a. C., 25 aprile 427 a. C., con l’anno ci siamo, anche se ogni volta mi chiedo come facessero a sapere che mancavano 427 anni alla nascita di Cristo.
- OK, è possibile che lo studente svogliato di Empedocle si chiamasse Parissarma, ma allora il Parissarma di Maratona chi sarebbe? - chiede Virgilia.
- Forse nonno, se anche lui stesso nome, come nonno di Empedocle96 - suggerisce Sigfrida.
- E perché mai suo nonno avrebbe dovuto parlare il dialetto greco-siciliano se in Sicilia non c’era mai stato? - chiedo.
- Tu solito siciliano presuntuoso, dialetto siciliano quel tempo non esiste; Ioni colonizza Sicilia e porta suo dialetto in isola: siciliano è dialetto ionico.
E già, potrebbe anche essere, bisogna continuare le indagini.
Nell’Enkoimaterion non credo che troveremo niente, visto che quello non stava male, ma venne qui solo per ritirare i certificati. Però al Katagogeion (albergo), potrebbe essersi fermato. No, niente, nessuna traccia nel registro ceramico degli ospiti. Poco lontano i resti di altri due edifici.
- Tu fatti il Κλιστεριον,97 mentre noi entriamo nel Κλιματεριον 98 - mi fa Virgilia mentre si incammina con Sigfrida.
- Ragazze, che fretta c'è di entrare nel Climaterion! - grido, mentre si allontanano – Per oggi basta, io il Clisterion me lo faccio domani. Abbiamo già scoperto tante cose, andiamo al ristorante per festeggiare!
A tavola programmiamo le tappe future. Di certo bisognerà andare a Samo, ma credo che a questo punto dovremo visitare anche Chio, dove insegnò Metrodoro. Chissà cosa deciderà di fare Virgilia, ormai mi sono abituato alle sue apparizioni e sparizioni. Ma lei chiarisce subito:
- Vengo a Chio!
- No, tu no, - risponde prontamente Sigfrida.
- Ma perché?
- Perché no! Tu stanca di lungo viaggio macchina, vuole riposare.
- Non sono stanca per niente, ho fatto né più né meno il vostro percorso, per giunta in macchina. E poi, stamattina, a Nauplia, nel giardino del monastero di Agìa Monì, ho fatto il bagno in una fonte, una co-sa fan-ta-sti-ca. Mi sono sentita rinnovata. E pensare che non volevo, ma Armando ha insistito tanto.
A me, quest’Armando. Mi alzo per prendere dell’altro vino, e quanto sono lenti. Quando torno, le due stanno parlando a bassa voce e ridendo, sembrano entrate in confidenza. Mi siedo, smettono di parlare, ma non di ridere. Cerco di riportarle su qualcosa di più austero:
- Ragazze, il momento è solenne! La storia di quello non ha quasi più segreti. Tra due o tre giorni avremo ricostruito uno dei misteri siciliani più oscuri.
- Ricostruito perfettamente! - dice Virgilia e ride.
- Ma no, imposipile.
- Perfettamente, ti dico!
[92] I malati, provenienti da tutta la Grecia, dormivano nell’Enkoimaterion e speravano nell’apparizione in sogno del Dio, che gli avrebbe spiegato come fare per guarire. Pausania, 2, XXVII, 2.
Asclepio imparò l’arte di guarire dal padre Apollo e dal centauro Chirone. Divenne così bravo da riuscire anche a resuscitare i morti (grazie a una fiala col sangue del lato sinistro della Medusa, (il sangue del lato destro dava la morte istantanea)). Diodoro Siculo, V, 74, 6.
[93] Noto a Catania come il mago delle forcelle.
[94] Pausania, 2, XXVII, 3.
[95] La fioritura di un filosofo avveniva, secondo i classici, all’età di 40 anni.
[96] Diog. L., VIII, 51-77. Secondo gli Olimpionici di Eratostene, Empedocle, il nonno di Empedocle, vinse la corsa coi cavalli nella 71a olimpiade.
[97] Klisterion.
[98] Klimaterion.
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