Nel ’53, finalmente un disco di Rock ’n' Roll riuscì a entrare nella classifica dei più venduti. Grande e grosso e con la faccia un po’ di culo, Bill Haley aveva anche un ridicolo tirabaci sulla fronte. Non era uno che potesse diventare un sex simbol per le ragazzine, però aveva sufficiente energia per cantare come un nero. Crazy Man Crazy vendette un sacco di copie, aveva un ritmo che scatenava la voglia di ballare e risulta apprezzabile ancora oggi.
La repulsione verso il rythm & blues si stava comunque attenuando e anche due gruppi di colore riuscirono a entrare nella classifica dei più venduti. E' curiosa la somiglianza di tre membri degli Orioles con altrettanti dei Clovers, che in quello stesso anno entrarono in classifica con Crying in the Chapel e Good Lovin'.
Anche Fats Domino cantò un rock 'n' roll di successo e Hank Williams un bel motivo country, praticamente sconosciuto da noi, ma i grandi successi erano ancora del genere melodico e li cantavano Dean Martin e l’eterno Tony Bennett (che ai giorni nostri ha duettato anche con Lady Gaga). Oltre a Eddie Fisher, che continuava a spopolare.
Successi del 1953
Bill Haley and his Comets – Crazy man crazy
Clovers – Good Lovin’
Coronets – Nadine
Dean Martin – That’s amore
Drifters – Money Honey
Fats Domino – Please don’t leave me
Hank Williams – Your cheatin’ heart
Marilyn Monroe – Diamonds Are A Girl's Best Friends
Marilyn Monroe – Bye Bye Baby
Orioles – Crying in the chapel
Tony Bennet – Stranger in Paradise
Il Rock 'n' Roll sembrava particolarmente indicato per connotare la gioventù ribelle e violenta. A Hollywood pensarono che un film sulle scorribande dei giovani motociclisti potesse far soldi e produssero "The wild one" (Il selvaggio). Benché oggetto di culto da parte di alcuni fanatici, il film oggi è inguardabile. È curioso, tra l'altro, come mai Marlon Brando, dalla voce così chioccia (provate ad ascoltarlo non doppiato), sia stato scelto per il ruolo del leader della banda, ma chissà, il divano del produttore...
Forse l'industria motociclistica ci mise lo zampino. Era il periodo in cui le Triumph esportavano metà della produzione in America e la loro promozione in USA era seguita personalmente dal mitico Edward Turner. Fatto sta che nel film le moto dei "buoni" erano inglesi, mentre quelle dei "cattivi" Harley Davidson. Negli USA il successo delle Triumph, preferite alle Harley per velocità e maneggevolezza, scatenò una guerra commerciale. La casa americana fece pressioni sul Congresso per imporre dei dazi sull'importazione di moto straniere. La protezione venne accordata e grazie ad essa l’Harley cominciò un lungo periodo di declino.
Nel film Brando guidava una Triumph 650 Thunderbird (sua personale), ma stranamente in alcune foto promozionali venne ritratto anche su un Falcone Moto Guzzi, benché questa moto fosse assente dalle scene del film. Una richiesta del distributore italiano?
Sul fronte delle chitarre, Leo Fender non perse tempo e, per rintuzzare il successo della Gibson Les Paul, lanciò la Stratocaster. Così, le chitarre da spaccare o da bruciare alla fine di un concerto c'erano già tutte e la via del Rock era spianata.
Altre canzoni del 1953
Danny Kaye – Wonderful Copenaghen
Frank Chacksfield – Terry's theme from 'Limelight'
Georges Brassens – Les amoureux des bancs publics
Jacqueline François – Sous le ciel de Paris
Quartetto Cetra – In un palco della Scala
Quartetto Cetra – Un Bacio a mezzanotte
Per avere un idea dell'atmosfera del '53, piuttosto che Il selvaggio, è meglio vedere qualcuno di questi:
Vacanze romane (Roman holiday), di William Wyler. Il giornalista Gregory Peck porta in giro la principessa in incognito Audrey Hepburn, su una preziosa Vespa faro basso. Si potrebbe ancora vedere, se non l'avessero passato tante volte in tv.
Quello sì che è un uomo! – diceva la
madre di Giulia, guardando il padre.
Gli uomini preferiscono le bionde (Gentlemen prefer blondes), di Howard Hawks. A Marilyn Monroe piacciono i diamanti, a Jane Russell i muscoli, ma entrambe vorrebbero sposare un milionario. E chi non lo vorrebbe. Assurdo ma divertente.
Per l'appunto: Come sposare un milionario (How to Marry a Millionaire), di Jean Negulesco. Lo vorrebbero Lauren Bacall, Betty Grable e di nuovo Marilyn Monroe, che affittano un appartamento a New York per accalappiarne uno. Divertente anche questo.
L'algida Lauren Bacall.
In Italia, invece, circolano meno soldi: Pane, amore e fantasia , di Luigi Comencini. A Castel San Pietro Romano (a venti km da Roma, merita una gita, tanti i film girati là), il maresciallo Vittorio De Sica flirta sia con la Lollobrigida che con Marisa Merlini. Valido, ma troppo visto in tv.
I vitelloni, di Federico Fellini. Quattro amici perdono il loro tempo in una città di provincia. Sopportabile (a malapena).
Un turco napoletano, di Mario Mattoli. Totò nel primo film della triade di Eduardo Scarpetta. Chi non l'ha visto lo veda, i più lo sanno a memoria.
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