1959 Il successo e le prime crepe

01. The Battle of New Orleans – Johnny Horton.
02. Mack the Knife – Bobby Darin.
03. Personality – Lloyd Price.
04. Venus – Frankie Avalon.
05. Lonely Boy – Paul Anka.
06. Dream Lover – Bobby Darin.
07. The Three Bells – The Browns.
08. Come Softly to Me – The Fleetwoods.
09. Kansas City – Wilbert Harrison.
10. Mr. Blue – The Fleetwoods.

Le prime dieci della Billboard annuale.

Nel ’59 il mercato discografico americano fatturò 600 milioni di dollari [1]. Soltanto tre anni prima, era valso solo 200 milioni. I discografici non stavano più nella pelle: non avevano mai visto tanti soldi. Oltre a trainare il mercato, il Rock ’n’ Roll, da componente marginale, ne stava anche diventando quella più importante. Tra il ’56 e il ’59 il suo share era passato dal 16% al 43% del totale. Cioè da 30 a 260 milioni di dollari. È chiaro che era lì, che bisognava buttarsi.

Chissà se fu questo il motivo per cui l'industria discografica italiana, fino ad allora refrattaria al rock 'n' roll, scoprì improvvisamente il genere (quasi dieci anni dopo la sua nascita), e provò a lanciare degli interpreti nostrani.

Il 3 febbraio 1959, l'aereo che portava in tournée Buddy Holly, Ritchie Valens e Big Bopper si schiantò a Mason City nell'Iowa. Morirono tutti e tre. Inutile dire che le loro carriere ne soffrirono pesantemente, anche se il clamore del disastro riportò "La Bamba" in classifica. Nel luogo dello schianto, un appassionato ha eretto un memoriale per ricordare Buddy Holly.

L'anno vide lo straordinario ritorno al successo di Lloyd Price, che entrò nella classifica dei più venduti con ben tre canzoni (era dai tempi di Lawdy, miss Claudy che non vendeva tanto). Vale anche la pena di ricordare Take five, che non era propriamente rock, e Marina di Rocco Granata, che non lo era completamente.

In quell’anno Neil Sedaka divenne famoso con la canzone Oh! Carol, dedicata a una ragazza con cui aveva avuto una storia al liceo: Carole King. Usando la stessa musica, lei cantò allora Oh! Neil, per rispondergli. L’aveva composta insieme a Gerry Goffin, un altro compagno di liceo, che nel frattempo aveva sposato. Purtroppo per la King, la risposta a Sedaka passò abbastanza inosservata.

Successi del 1959

Carole King – Oh! Neil
Chuck Berry – Almost Grown
Coasters – Charlie Brown
Dave Brubeck – Take Five
Dion and the Belmonts – A teenager in love
Frankie Avalon – Venus
Frankie Avalon – Why
Lloyd Price – I’m gonna get married
Lloyd Price – Personality
Lloyd Price – Stagger Lee
Marv Johnson – You got what it takes
Neil Sedaka – Oh! Carol
Platters – Smoke gets in your eyes
Ritchie Valens – La bamba
Rocco Granata – Marina

Negli Stati Uniti il rock 'n' roll era la ormai musica pop a tutti gli effetti. Grandi vendite, grandi guadagni, e il gusto popolare da soddisfare. Come succede in questi casi, per compiacere un pubblico più vasto si dovette annacquare la produzione, riducendo l’originalità e omogeneizzando i prodotti. Il popolo gradì, comprò, ma cominciò a pensare: ma tutte uguali sono queste canzoni? E iniziò ad aspettare qualcosa di nuovo.

Altre canzoni del 1959

Adriano Celentano – Il tuo bacio è come un rock
Edith Piaf – Milord
Fraternity Brothers – Passion flower
Fred Buscaglione – Guarda che luna
Domenico Modugno – Vecchio frack

Bei film del 1959

A qualcuno piace caldo (Some like it hot), di Billy Wilder. Per sfuggire ai gangsters, Tony Curtis e Jack Lemmon si travestono da donne, si aggregano ad una band femminile in tournée e rimangono affascinati dall'ukulele di Marilyn Monroe. Uno dei più grandi film di tutti i tempi.

Operazione sottoveste (Operation Petticoat), di Blake Edwards. Cary Grant comanda un sottomarino sgangherato e Tony Curtis gli procura i pezzi per rimetterlo a posto, compresa la vernice per dipingerlo di rosa. Datato ma divertente.

Un maledetto imbroglio, di Pietro Germi. Un giallo complicato ambientato a Roma (Quel pasticciaccio brutto di via Merulana).

Il vedovo, di Dino Risi. Deboluccio, ma la battuta finale di Alberto Sordi "Marchese, che fa? Spinge?" ne giustifica la visione.

I tartassati, di Steno, con Luis De Funes e Aldo Fabrizi, un classico per i patiti di Totò.

Arrangiatevi, di Mauro Bolognini, con Totò, sulle conseguenze della legge Merlin, che chiuse le case chiuse.

Il '59 fu un anno ricco di film famosi (per esempio Ben Hur) che non hanno retto bene l'invecchiamento. La grande guerra di Monicelli è rovinato dal finale retorico e inverosimile, Intrigo internazionale (North by Northwest) di Hitchcock è fastidiosamente incredibile e intricato; I magliari di Francesco Rosi risulta datato; I quattrocento colpi di Truffaut, non l'ho capito nemmeno quando è uscito

Forse si può salvare Il ruggito del topo (The Mouse that Roared) di Arnold, (in cui Peter Sellers, alla guida di una minuscola nazione, dichiara guerra agli Stati Uniti) anche se pecca di ingenuità. Apprezzabile l'episodio dei bottegai Sordi/Ralli che cercano di entrare nel mondo del cinema in Costa Azzurra di Vittorio Sala. Infine, sopportabile La battaglia dei sessi (The Battle of the Sexes) di Charles Crichton, con Peter Sellers nel ruolo di un anziano capufficio che cerca di salvare le tradizioni dell'azienda.

C'è anche un western di un certo rilievo: Un dollaro d'onore (Rio Bravo) di Howard Hawks, in cui John Waine sceriffo, Dean Martin ubriacone e Ricky Nelson (il cantante di Hello Mary Lou) devono fronteggiare una banda di prepotenti.

Non visti da me, ma forse interessanti: Nudi alla meta (I'm All Right Jack) dei Boulting, con Terry Thomas, Peter Sellers e Margaret Rutherford e La furia dei Baskerville (The Hound of the Baskervilles) di Terence Fisher, con Christopher Lee e Peter Cushing. Mancano anche le recensioni di: Scandalo al sole, Hiroshima mon amour, Improvvisamente l'estate scorsa e Il buco.

Anno seguente



con Elke Sommer.


Buddy Holly e Ritchie Valens.
Quello in piedi, non so.


Il monumento a Buddy Holly.


Neil Sedaka


Carol King


Doo Wop all'italiana.


Curtis, Lemmon, Monroe e l'ukulele.


Vediamo che mi hai portato oggi.


Peter Sellers invade New York
ne "Il ruggito del topo".


[1] Il mercato discografico negli USA.



Pubblicato il 27 gennaio 2009; ultima modifica il 1 febbraio 2021.

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